11 Luglio 2024

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Il controllo statistico di qualità, strumento per il monitoraggio della linea di produzione

a cura di: Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani, Loc. La Quercia, 26027, Rivolta d’Adda (CR), Italy

La produzione di beni di consumo presuppone la presenza di una linea di produzione che prevede varie fasi che ne caratterizzano lo sviluppo: progettazione, attivazione, ottimizzazione, senescenza. La linea di produzione viene progettata ed attivata in modo tale da consentire la produzione di un prodotto finito con determinate caratteristiche definite a priori. Il possesso di tali caratteristiche determina la qualità del prodotto finito. Pertanto, parlare di qualità di un qualsiasi bene di consumo significa parlare delle caratteristiche che il bene deve possedere.

Il controllo statistico di qualità, avvalendosi di procedure specifiche, consente di monitorare la linea di produzione nelle sue varie fasi, tenendo sotto controllo le caratteristiche qualitative che deve possedere il prodotto finito. Considerando, quale esempio, un centro di produzione di seme (CPS), che produce seme congelato per la specie bovina, le caratteristiche qualitative che deve possedere sono molto semplici, poiché il seme congelato bovino deve avere un numero di spermi vitali (NSV) considerato adeguato a ottenere la massima fertilità. Misurando la vitalità (solitamente espressa come percentuale di motilità progressiva, valutata tramite strumenti automatici) e considerando l’utilizzo di seme proveniente da un toro di normale fertilità, il NSV può essere considerato pari ad almeno tre milioni di spermi progressivamente mobili per dose inseminante rappresentando così uno standard di riferimento. Il NSV è una variabile quantitativa, ovvero una variabile che esprime una misura che può variare in modo continuo.

A tal proposito, le carte di controllo per variabili quantitative, rappresentano uno strumento tanto semplice quanto utile per monitorare lo stato di “controllo” del processo di produzione del materiale seminale congelato. Le carte di controllo vengono costruite in questo modo: ad intervalli regolari viene misurata la caratteristica d’interesse del prodotto finito tramite un campionamento dei lotti prodotti, campionamento che deve presentare la stessa numerosità il controllo statistico di qualità applicato alla linea di produzione di seme bovino congelato sono pertanto. Nel caso delle carte di controllo delle medie (le più semplici e più usate), di questi campionamenti, eseguiti su base giornaliera, si calcolano i valori medi che vengono utilizzati per produrre un grafico dotato di linea centrale, data dalla media delle medie (“grande media”), che mostra l’andamento nel tempo dei dati medi ottenuti. L’andamento delle medie rappresenta la variabilità del nostro processo produttivo. La caratterizzazione della variabilità del processo, “normale” e/o “eccessiva” e/o “sistematica”, passa attraverso lo studio dell’andamento delle medie in quanto tali e con riferimento ai cosiddetti limiti di controllo. I limiti di controllo sono i limiti entro i quali devono posizionarsi le medie di un processo in controllo: per una carta di controllo delle medie esempi di limiti di controllo possono essere il range ammissibile (determinato tramite apposite formule) o le Unità di Errore Standard, assumendo che la distribuzione di frequenza delle medie campionarie segua una distribuzione normale (teorema del limite centrale).

Quando il dato medio giornaliero, esce dal limite di controllo, significa che siamo di fronte ad un caso eccezionale (ovvero che ha una bassa probabilità di avvenire) che identifica un processo fuori controllo e pertanto dobbiamo prontamente individuare la causa che ha generato il problema.

Esistono comunque situazioni di medie giornaliere che pur rimanendo nei limiti inferiore e superiore definiti mostrano un chiaro andamento che potrebbe tendere verso il limite superiore o quello inferiore rappresentano situazioni di variabilità non solo casuale dovuta a specifici fattori sistematici, che devono essere individuati ed eliminati.

La carta di controllo delle medie appena considerata fa riferimento a variabili quantitative (come il NSV), ma esistono altre carte di controllo che utilizzano variabili di tipo qualitativo che spesso si caratterizzano con due soli valori (del tipo SI o NO): le carte di controllo che utilizzano questo tipo di variabili si chiamano carte di controllo per attributi e vengono utilizzate prevalentemente quando dei campioni si valuta la difettosità (presenza o assenza). In questo caso i limiti di controllo fanno riferimento ad una distribuzione di frequenza diversa dalla normale, ma esistono semplici formule che aiutano nel definire tali limiti.

L’Istituto Spallanzani da tempo sviluppa e propone carte di controllo per i centri di produzione seme bovini o suini, utili per monitorare la produzione di seme congelato o refrigerato affinché i lotti prodotti mantengano le caratteristiche ottimali definite a vantaggio degli allevatori impegnati nelle tecniche di inseminazione strumentale. Le carte di controllo rimangono comunque solamente degli strumenti di monitoraggio per una linea di produzione che deve essere ben progettata e gestita, con una chiara definizione della qualità del prodotto finito che si vuole ottenere.